Lesioni del Legamento Crociato Posteriore - LCP
Il legamento crociato posteriore (LCP) si oppone alla traslazione posteriore della tibia rispetto al femore. Agisce inoltre da stabilizzatore secondario alle forze che agiscono in varismo/valgismo. Forma assieme al legamento crociato anteriore il cosiddetto Pivot centrale.
Funzionalmente è formato da due fasci (anterolaterale e posteromediale). È il legamento più robusto del ginocchio, le sue lesioni sono molto meno frequenti rispetto al LCA, e spesso legati a traumi diretti ad alta energia (incidenti stradali o importanti infortuni sportivi).
Una lesione del legamento crociato posteriore può causare:
Diagnosi di Lesione del Legamento Crociato Posteriore - LCP
La diagnosi si avvale della raccolta dell’anamnesi e della valutazione clinica del ginocchio attraverso test specifici volti a saggiare l’integrità e la stabilità del legamento. Nell’ambito della visita è necessario inoltre valutare la stabilità delle strutture periferiche che non di rado possono rivelarsi lesionate.
All’esame clinico è necessario poi affiancare esami strumentali quali:
Classificazione delle Lesioni del Legamento Crociato Posteriore - LCP
Nel caso di lesioni parziali o subtotali l’approccio è per lo più conservativo con l’ indicazione all’utilizzo di tutori e svolgimento di un rigoroso programma riabilitativo volto al recupero funzionale e potenziamento muscolare del ginocchio.
Nel caso di una lesione di terzo grado si può rendere necessario il trattamento chirurgico che ha come scopo la ricostruzione del legamento crociato posteriore e delle lesioni associate (Punto d’angolo postero esterno/interno o LCA).
Tecnica Chirurgica per le Lesioni del Legamento Crociato Posteriore - LCP
La ricostruzione del LCP, come nel caso del LCA, prevede la preparazioni di un tunnel tibiale ed uno femorale. L’orientamento dei tunnel risulta anche in questo caso cruciale dovendo ricalcare le inserzioni anatomiche del legamento.
L’inserzione particolarmente posteriore a livello del piatto tibiale rende il confezionamento del tunnel tibiale un momento cruciale dell’ intervento, richiedendo infatti la verifica intraperatoria mediante rx e la creazione di un portale artroscopico aggiuntivo (posteromediale) per la corretta esecuzione della tecnica.Il tunnel femorale viene eseguito in corrispondenza dell’ inserzione femorale mediante una guida out in (da fuori a dentro) e bloccato.
La scelta del tipo di innesto attualmente ricade anche in questo caso più di frequente su gracile e semitendinoso, lasciando il tendine rotuleo o quadricipitale a casi di revisione.
Se hai bisogno di maggiori informazioni, scopri le domande che vengono poste più spesso al dott. Matascioli.
Per contattarmi
Compila il form per richiedere maggiori informazioni, verrai ricontattato appena possibile.
